Strumenti GIS per la creazione di Carte del Potenziale archeologico
Chiara Bozzi - IQT Archeologist
Giovanni Giusto - IQT GIS Specialist
L’archeologia preventiva è una disciplina che nasce per tutelare il patrimonio archeologico ancora conservato nel sottosuolo e minacciato dalla realizzazione di infrastrutture o di opere pubbliche.
Negli ultimi anni lo sviluppo normativo di questa disciplina ha portato a riconoscere la figura professionale dell’archeologo come “progettista”. Il suo compito è di produrre un’analisi delle potenzialità e dei rischi in modo che si possa fin da subito intervenire con gli eventuali adeguamenti progettuali per tutelare il patrimonio archeologico.
Oggi, per agevolare questo lavoro, esistono diversi portali archeologici che permettono di condividere una grande quantità di informazioni. Tali strumenti però registrano solo il dato conosciuto (i siti archeologici noti) e non quello presunto, ovvero la potenzialità archeologica di una determinata area intorno ai siti noti.
IQT ha deciso di sperimentare un approccio spaziale servendosi degli strumenti GIS, nello specifico con il software open-source QGIS, per creare carte del potenziale archeologico utili a contenere non solo i dati archeologici ma anche tutti quegli elementi che permettono di definire le aree più favorevoli all’insediamento in età antica.
Entriamo nel dettaglio: i metodi di analisi multicriterio
I metodi di analisi multicriterio (MCA, Multi-Criteria Analysis) vengono utilizzati quando, di fronte a una criticità, si hanno due bisogni:
scegliere tra più soluzioni alternative
ordinare tutte le alternative possibili secondo una scala di importanza
Nello specifico, l’analisi di sovrapposizione spaziale multicriteriale (Spatial Multi-Criteria Analysis) classifica le aree geografiche in base a una serie di attributi, secondo precisi criteri scelti dall’operatore.
In IQT è stata realizzata, come esempio di caso studio, una Carta del potenziale archeologico della provincia di Pescara in età romana per sperimentare questa metodologia di analisi.
In questa Carta sono stati individuati una serie di criteri, ad esempio:
Il posizionamento dei siti archeologici già noti,
La vicinanza alla rete viaria di età romana o la vicinanza alla rete idrica,
L’individuazione delle aree morfologiche più idonee allo stanziamento in età antica.
Grazie ad alcuni parametri legati alla posizione, distanza, quota e pendenza sono state classificate le aree della provincia di Pescara. Ad ogni area è stata assegnata una simbologia graduata che riprende la suddivisione convenzionale del potenziale archeologico non valutabile (grigio), nullo (verde), basso (giallo), medio (arancione), alto (rosso).
L’approccio di IQT: l’attività archeologica e GIS
IQT ha sviluppato questa nuova metodologia anche grazie alla formazione e aggiornamento delle proprie risorse nell’obiettivo di integrare l’archeologia nelle fasi di progettazione delle reti infrastrutturali e offrire strumenti in grado di ottenere un quadro archeologico più preciso dell’area di intervento.
Le tecnologieGIS in IQT sono utilizzate per adottare un approccio geografico nella produzione e gestione dei servizi offerti ai propri clienti. Inoltre, è stato sviluppato un database con tecnologia PostgreSQL che permette l’archiviazione, gestione e lo scambio di dati di natura geografica. Grazie alla metodologia GIS, nel GeoDB è stato creato uno schema dedicato all’archeologia.
L’obiettivo è di recuperare i dati relativi a vecchie Viarch e/o assistenze archeologiche realizzate prima dell’introduzione del nuovo template GIS, messo a punto dall’Istituto Centrale per l’Archeologia, per costituire una banca dati archeologica aziendale.
Negli anni IQT ha operato su tutto il territorio nazionale e raccolto una serie di dati archeologici che potrebbero essere nuovamente valorizzati. I dati, una volta recuperati e digitalizzati, verranno usati sia per la realizzazione di nuove relazioni di assoggettabilità alla Verifica Preventiva dell’Interesse Archeologico e sia per progettare in modo più consapevole ed efficace le nuove reti infrastrutturali, tutelando il patrimonio archeologico nazionale.
Uno sguardo verso il futuro con l’Intelligenza Artificiale
L’analisi multicriteria è uno strumento molto versatile e applicabile non solo nel contesto archeologico ma anche in molti altri ambiti. Alcuni di questi sono la gestione delle risorse ambientali e naturali, la pianificazione urbana, la sanità, la scuola, e tanti altri.
Guardando al futuro, la combinazione di analisi multicriteria e Intelligenza Artificiale, potrebbe creare uno strumento indispensabile per affrontare le sfide globali con maggiore efficacia ed innovazione. Gli algoritmi di AI possono infatti automatizzare e migliorare la precisione delle analisi, offrendo nuove opportunità per potenziare l’efficienza e la capacità predittiva, aprendo la strada a un’era di decisioni sempre più mirate.
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