Argini del fiume secchia in prossimità di Modena
Gli eventi metereologici eccezionali del mese di ottobre, appena terminato, hanno causato ingenti danni in tutta Italia e ben 12 vittime. Il mese di ottobre è iniziato all’insegna del maltempo, registrando piogge eccezionali in Calabria, Sicilia e Sardegna, investita da centinaia di mm caduti al suolo.
Il 22 ottobre, il maltempo si è spostato nelle zone centrali d’Italia causando a Roma una grandinata eccezionale che ha creato una situazione surreale nella capitale: macchine intrappolate in mezzo a laghi di acqua e ghiaccio galleggiante.
Il maltempo si è poi spostato a Nord, causando mareggiate, esondazioni, frane, smottamenti e un venti fortissimi.
Quando si verificano questi eventi eccezionali, l’attenzione della popolazione di molte città si sposta sui fiumi in piena che diventano dei “sorvegliati speciali”.
Tra questi il fiume Secchia, affluente del Po, nell’ultimo decennio ha registrato piene da record e la rotta degli argini, esondando nel territorio del modenese per ben 2 volte: il 19 gennaio 2014 e il 12 dicembre 2017. Il fiume non esondava dal lontano 1965.
Nel gennaio del 2014, il cedimento dell’argine destro provocò l’esondazione del Secchia sommergendo vaste aree della bassa emiliana, interessando i comuni di Bastiglia, San Proserpero, Bomporto e, a Modena, la frazione di Alberato.
Un intero territorio, già pesantemente colpito dal terremoto del 2012, sommerso dall’acqua. In occasione di quell’evento vennero evacuati i comuni di Bastiglia, San Proserpero, Bomporto e a Modena la frazione di Alberato, si contarono 600 sfollati, 1 morto e 210 milioni di euro di danni tra privati, aziende e opere pubbliche.
Da quel tragico 2014, in tutto sono 115 i cantieri per la messa in sicurezza idraulica conclusi e 65 gli interventi di ripristino delle opere pubbliche terminati nel territorio colpito dall’alluvione.
Nell’autunno del 2017 sono stati avviati i primi stralci dei lavori di adeguamento, rinforzo e consolidamento delle arginature del fiume, nonché la manutenzione dell’alveo attraverso la movimentazione dei sedimenti.
Sono inoltre stati avviati i lavori di realizzazione dei nuovi tratti di argine a monte e in corrispondenza di Ponte Alto, per un importo di circa 2.8 milioni di euro.
Nel 2018, sono stati ultimati e appaltati i progetti di “Adeguamento strutturale e funzionale del sistema arginale difensivo, tramite l’adeguamento in quota e in sagoma a valle della cassa fino al confine regionale per garantire il franco di 1 metri rispetto alla piena TR 20 anni nello stato attuale e la stabilità e resistenza dei rilevati”.
Un primo stralcio, di importo lavori soggetti a ribasso d’asta stimato pari a 6.640.000,00 €, esteso dal tratto poco a valle dell’autostrada A22, fino al ponte ferroviario dell’alta velocità.
Un secondo stralcio, primo lotto, di importo lavori soggetti a ribasso d’asta stimato pari a 12.556.000,00 €, esteso dal ponte dell’Uccellino, fino al confine comunale.
Il progetto riguarda oltre agli interventi di adeguamento in quota, anche alcuni interventi finalizzati alla risoluzione delle più significative problematiche legate alla stabilità e alla filtrazione del corpo arginale. I lavori sono stati appaltati nei mesi di giugno (primo stralcio) e di ottobre, secondo stralcio primo lotto.
Nei primi mesi del 2018, sono inoltre terminati gli studi effettuati dall’Università di Parma, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, sulla gestione del nodo idraulico di Modena in prossimità dell’abitato di Bomporto, così come è stato completato lo studio di fattibilità tecnica ed economica dei tre interventi di adeguamento della cassa di espansione del fiume Secchia.
Entro fine anno è prevista anche l’ultimazione del progetto definitivo. La cassa verrà adattata per contenere la portata con tempo di ritorno 200 anni, grazie ad un investimento di circa 18 milioni.
Con la nuova Ordinanza approvata a dicembre 2017, sono stati definiti e finanziati ulteriori interventi sul reticolo di competenza regionale e in particolare sono stati definiti gli interventi urgenti per la messa in sicurezza idraulica dei territori attraversati dai torrenti connessi al Secchia e nelle casse di espansione nel modenese (7,2 milioni di euro).
1,1 milioni serviranno a mettere in sicurezza la tratta del Secchia fino alla confluenza del torrente Fossa di Spezzano tra Modena e Reggio Emilia; 700 mila euro per il torrente Tiepido e 400 mila per il Guerro.
Con la medesima ordinanza sono stati poi finanziati anche interventi per il ripristino delle briglie che bloccano i materiali trasportati dalle acque sul Panaro a Zenzano (900 mila euro), Muratori (1,2 milioni) e Caselle (1 milione).
Un milione e mezzo di euro è destinato all’adeguamento del sistema di intercettazione del materiale flottante a monte della cassa di espansione del fiume Panaro, 250 mila per il rifacimento del ponte ciclo-pedonale sul torrente Grizzaga in via Gherbella, 156 mila euro per il nodo idraulico nell’intersezione tra il torrente Nizzola e il canale Diamante.
Sono stati infine finanziati, 65 interventi per oltre 6,6 milioni di euro per ripristinare le opere pubbliche o di interesse pubblico, i beni culturali, le strutture pubbliche adibite ad attività sociali, sociosanitarie e socio-educative, sanitarie, ricreative, sportive, religiose e degli edifici di interesse storico ed artistico danneggiati dagli eventi alluvionali e situati nei Comuni di Bastiglia, Bomporto, Modena, Camposanto, Finale Emilia e S. Felice sul Panaro.
Il tema “argini e fiumi più sicuri” è diventato ormai all’ordine del giorno della politica regionale emiliana, anche se con tempi dilatati.
Durante l’incontro tenutosi il 24 maggio a Modena, nella sede della Provincia, per fare il punto sulla sicurezza del territorio a quattro anni dalla terribile alluvione del 19 e 20 gennaio 2014, con presente il sindaco e presidente della Provincia, Gian Carlo Muzzarelli, i sindaci del modenese e il nuovo direttore di Aipo, Luigi Mille, l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, ha confermato l’impegno per un’organizzazione più efficace della struttura e il rispetto dei tempi delle opere programmate.
“L’impegno della Regione per la sicurezza delle aree colpite dall’alluvione continua con decisione: lo dimostra l’attenta ricognizione delle economie che ci permetterà di utilizzare il prima possibile le risorse risparmiate in passato, traducendole in nuovi maxi cantieri” ha affermato Gazzolo. “Le opere programmate per il nodo idraulico modenese sono molto complesse e hanno richiesto un’approfondita fase di studio e conoscenza idraulica e idrogeologica. L’obiettivo – prosegue l’assessore – è realizzarle rapidamente, ma con una progettazione scrupolosa che sia garanzia della loro massima efficacia”.
Chiara Baccaro
SLIDEngineering Project Manager
FOTO DELL’ALLUVIONE GENNAIO 2014
Fonti
http://www.meteoweb.eu/foto/alluvione-emilia-romagna-fiumi/id/1015294/#19
http://www.agenziapo.it/content/modena-il-punto-sui-programmi-di-intervento-nel-nodo-idraulico
https://www.agenziapo.it/content/fiume-secchia-mo-chiusa-la-gara-il-primo-lotto-dei-lavori-di-ringrosso-arginale
https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2018/gennaio/alluvione-nel-modenese-quattro-anni-dopo-liquidati-tutti-i-danni-ai-privati-e-alle-imprese/il-dettaglio-dei-cantieri-per-la-messa-in-sicurezza-idraulica-del-secchia-e-del-panaro-e-le-opere-pubbliche.pdf