Michael Andreoli - IQT Project Manager
Michel Bufo - IQT BIM Coordinator
Jago Cocco - IQT CDE Manager
Antonio Pallavicino - IQT Content Manager
Il “Recupero di Forte Santa Caterina” è il nuovo interessante progetto di IQT, su aggiudicazione della gara del Bando di INVITALIA 2022, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU – PNRR – Missione M5C2 – Investimento 2.3, relativo alla proposta ID. 309 – ID INTERVENTO: 1977 “Rigenerazione urbana, recupero e valorizzazione dell’area di Forte Santa Caterina e ex Caserma”.
L’intervento è curato dal team di IQT Consulting S.p.A. in RTI con TFE Ingegneria S.r.l., Barretta & Partners S.r.l., con il supporto per la progettazione paesaggistica della consulenza dello Studio AG&P Greenscape S.r.l.
Nel mese di marzo 2024 si è conclusa la Conferenza di Servizi decisoria in forma semplificata e nel successivo mese di aprile la giunta del Comune di Verona ha approvato il Masterplan con nuove funzioni più coerenti e rispettose del contesto ambientale e naturalistico, ovvero la valorizzazione della quota verde (circa 76 mila metri quadrati) e la riduzione significativa della parte edificata (da 16.300 a meno di 4.000 metri quadrati).
L’intento è puntare ad una rigenerazione urbana innovativa e integrata che valorizza il verde e l’inclusione sociale, perfettamente in linea con le specifiche del Programma PINQuA1 relative alla qualità dell’abitare, nell’ambito degli interventi di housing sociale previsti e finanziati dal PNRR.
Il Comune di Verona ha organizzato, a gennaio scorso, due assemblee pubbliche per illustrare il progetto e coinvolgere la cittadinanza nel percorso per la futura co-gestione dell’area e delle attività, con la presenza dei progettisti coinvolti nella realizzazione degli interventi dei tre lotti del progetto e degli assessori comunali. Inoltre, nel mese di maggio, l’amministrazione comunale ha realizzato degli Open day per fornire l’opportunità di conoscere la vasta area del Pestrino e le caratteristiche dell’innovativo progetto di rigenerazione urbana che la interesserà.
L’area degli interventi si colloca nell’area del Parco Agricolo dell’Adige Sud circoscritto tra Borgo Roma, Borgo Milano e il quartiere di Porto San Pancrazio all’esterno del tessuto urbano e sul confine di quello agricolo.
Il sito è riconosciuto anche per la sua eredità storica con la presenza dei resti di un’imponente fortificazione di derivazione austriaca.
L’intero compendio è composto da due aree a livello catastale, per una superficie complessiva di circa 225.000 mq:
Proprio per la natura storica difensiva del Forte, rivolto con il suo bastione verso sud, i due ambiti sono fortemente separati l’uno dall’altro, offrendo diverse opportunità.
Attualmente l’intera area si trova isolata rispetto al contesto e alla città. Nonostante la sua vocazione a parco naturalistico e la presenza di un monumento storico, si configura come un sistema chiuso in sé stesso, inaccessibile ai cittadini.
L’obiettivo del progetto va nella direzione di riaprire questi spazi per arrivare alla loro riappropriazione da parte della comunità, attraverso azioni di:
Per una migliore comprensione della portata dell’intervento, è possibile visualizzare l’intera area nel seguente Modello 3D navigabile, riferito alla fase progettuale di fattibilità tecnico economica e condiviso tramite la piattaforma Trimble Connect.
Fin dalle prime analisi, la visione condivisa dalle RTI è quella di un’area a forte vocazione naturalistica e agricola capace di offrire, grazie anche alla sua posizione prospiciente al tessuto urbano della città, una particolare occasione per riflettere sul senso e le possibilità di una ‘rigenerazione urbana’. L’area dell’ex Forte Santa Caterina presenta tutte le potenzialità per sperimentare e mettere in pratica modelli di progettazione sostenibile.
Da qui nasce l’idea di progettare un grande parco agricolo, capace di attrezzarsi di funzioni al servizio della comunità e della città. Le nuove funzioni proposte sono state selezionate con riferimento al modello di città della prossimità, con centri di aggregazione (sociali o lavorativi) poco distanti e percorribili a piedi.
È stata inoltre proposta la presenza di altre attività in grado di attrarre le persone provenienti da altri quartieri, favorendo un sistema basato sul confronto e l’opportunità di incontro tra gruppi appartenenti a diverse categorie sociali (per età, estrazione sociale, etnia, ecc.).
Il disegno del nuovo masterplan mira a rafforzare una transizione del sistema ambientale che, da coltivato diventa sempre meno “progettato” approssimandosi al fiume.
Rispetto alla soluzione proposta, l’intervento risulta suddiviso nelle seguenti macro progettazioni:
Lo spazio pubblico, essenziale per favorire il senso di comunità e promuovere le interazioni sociali, diventa un reale strumento nell’approccio al progetto per incoraggiare la comunicazione e la collaborazione.
Lo scopo è valorizzare il benessere psico-fisico delle persone e promuovere l’auto-determinazione dei singoli e delle comunità nel loro insieme.
Il nuovo parco periurbano inserito nel sistema a verde di Verona sud può essere visto sia come un parco periurbano vero e proprio, sia come un elemento di particolare interesse per favorire la continuità della c.d. “green belt” della città.
Nel primo caso il parco si pone come obiettivi quello di aumentare le dotazioni di servizi per gli abitanti del centro storico e dei principali quartieri di Verona, oltre che creare un nuovo polo di attrattività verso il sud di Verona ed incentivare il policentrismo della città.
Se visto all’interno della “green belt” cittadina, il parco contribuirà ad incrementare la fruizione della natura dalla città, a valorizzare la sponda sud dell’Adige ed a costruire una continuità con le infrastrutture verdi esistenti.
In ogni caso, il nuovo parco contribuirà a potenziare la fruizione e collegamento della pista ciclabile esistente, integrandola con quelle nuove in progettazione ed a migliorare la fruibilità delle sponde fluviali dell’Adige.
Le grandi aree verdi verranno infatti ri-naturalizzate, salvaguardando l’ecosistema locale e favorendo la biodiversità dell’area, punti cardini del progetto,
potendole sintetizzare nei seguenti grandi ambiti:
Le funzioni pubbliche del parco delle ex-caserme rappresentano una nuova occasione di aggregazione situata in un’area peri-urbana della città ma potenzialmente collegata fino al centro storico, raggiungibile in bici in meno di 15 minuti.
Il “parco costruito”, infatti, comprende:
Insieme a una fattoria didattica e un mercato al coperto, queste attività si configurano come il ‘polo food’, attraverso una serie di spazi aperti e chiusi che mirano a creare luoghi di condivisione e di valorizzazione delle risorse agroalimentari del territorio.
Ogni funzione è stata inserita nel progetto per comunicare una visione di un mondo più inclusivo e a dimensione umana.
Il raggruppamento degli edifici pubblici accanto al blocco delle residenze sociali ha la vocazione di un piccolo borgo, immerso in un verde agricolo e uno spontaneo, e le attività aperte al pubblico rappresentano l’occasione di nuovi posti di lavoro.
La posizione di ogni edificio è studiata affinché i prospetti principali siano rivolti verso uno spazio comune, che si identifica come la piazza dal carattere più ‘urbano’ del progetto. Infatti, lo spazio pubblico è essenziale per favorire un senso di comunità e promuovere interazioni sociali. Il libero accesso ad aree verdi e il contatto con la natura sono fondamentali per il benessere psico-fisico di cittadini e cittadine.
Di fronte a questi temi e a quelli del cambiamento climatico, il ruolo degli spazi aperti e dei suoli permeabili delle città sono ormai fondamentali nel dibattito e nella progettazione urbana.
La metodologia BIM permette di ottimizzare la rappresentazione digitale del processo costruttivo, delle caratteristiche fisiche e funzionali degli elementi progettati. Il modello BIM è fonte di conoscenza e condivisione delle informazioni e costituisce una base affidabile per decisioni da prendere durante il suo intero ciclo di vita, dalla progettazione iniziale alla sua demolizione/dismissione.
L’intervento, nello specifico, ha visto il coinvolgimento di molti stakeholder, sia a livello di gestione progettuale sia nello svolgimento delle diverse discipline specialistiche e l’utilizzo di una piattaforma digitale interoperabile, nel caso in questione ci si avvalso dell’ACDat Trimble Connect, ha permesso di facilitare la gestione della commessa, come per lo scambio delle informazioni, propedeutico per le migliori decisioni progettuali.
Il punto di partenza si identifica con l’acquisizione delle informazioni cartografiche dell’intera area, adottando il metodo dell’aerofotogrammetria da APR (drone), che ha permesso l’elaborazione della nube di punti dell’intero compendio.
Vista la peculiarità del sito e gli obiettivi dell’intervento, successivamente si è proceduto a rilievi di dettaglio: per semplicità vengono menzionate l’identificazione delle altimetrie nelle aree boschive e la mappatura delle alberature di pregio e da abbattere.
Nella fase di progettazione i diversi programmi di authoring utilizzati per l’estrazione e l’elaborazione dei dati, hanno permesso la virtualizzazione del contesto con la georeferenziazione degli edifici. Infatti, grazie all’adozione di sistemi BIM integrati si riesce ad ottenere il livello desiderato di controllo sul progetto e l’abbattimento dei costi imprevisti in fase di esecuzione dell’opera, massimizzandoli a seconda degli obiettivi comuni.
IQT ha curato la gestione sull’intero compendio dell’analisi LCA (Life Cycle Assessment) e LCC (Life Cycle Costing).
L’obiettivo del Life Cycle Assessment (LCA) proposto è la valutazione degli impatti ambientali lungo tutto il ciclo di vita del progetto in via di sviluppo sull’area di Verona, tenendo conto di vari aspetti come l’uso delle risorse, le emissioni di gas serra e l’impatto generale sull’ambiente e la salute umana. L’analisi LCA contribuirà a una progettazione e costruzione sostenibili, offrendo un quadro completo degli impatti ambientali e permettendo di prendere decisioni informate per ridurre l’impatto ecologico del progetto, supportandone l’allineamento ai requisiti della Tassonomia UE.
L’obiettivo del Life Cycle Cost (LCC) prevede la raccolta e il confronto di tutti i costi relativi agli edifici dei 3 lotti e ai loro componenti e aiuterà ad individuare le migliori alternative in termini di materiali ed impianti, bilanciando i costi e le prestazioni previste al fine di offrire il miglior rapporto qualità-prezzo per tutta la vita degli edifici.
Attualmente, a livello progettuale l’intervento è nella fase del Progetto Esecutivo e risulta approvato lo stralcio relativo alle demolizioni delle caserme esistenti e in fase di approvazione tutta la restante parte progettuale.
Le attività di esecuzione lavori hanno registrato lo start nel mese di giugno, con la consegna parziale delle Aree e successiva partenza delle attività operative di demolizione dal 19/08/2024.
Le attività di cantiere legate alla fase di tutte le opere di nuova costruzione sono previste in partenza dal prossimo mese di Novembre.
La RTI IQT, nelle fasi di esecuzione lavori, fornirà i servizi di Direzione Lavori, Coordinatore Sicurezza in fase di Esercizio, Direttori Operativi e Ispettori di cantiere per gli interventi relativi al Lotto II e, per l’intero compendio, di Coordinamento gestionale delle attività di direzione lavori relative ai tre lotti.
A livello di tempistiche generali legate al PNRR, allo stato attuale si prevede il termine dei lavori entro il 31/12/2025 con collaudo in chiusura nel successivo mese di marzo 2026.
lorenzaminzoni