La metodologia BIM per il progetto di riqualificazione della Cittadella dello Sport “Valsugana”

Maria Antonietta Chiarilli - TFE BIM Manager

L’espletamento del servizio relativo alla progettazione esecutiva della “Cittadella dello Sport Valsugana” per il Comune di Padova ha visto coinvolta l’attività di TFE Ingegneria non solo nell’ambito tecnico proprio delle discipline impiantistiche, ovvero impianti elettrici e speciali e meccanici, ma anche dal punto di vista dell’uso applicato della metodologia BIM da parte di tutti i partner di RTP.

La descrizione del Progetto

La documentazione relativa all’appalto integrato BIM, per la parte di progetto esecutivo, descrive l’intervento in tre diversi ambiti:

 

  • Ambito A: potenziamento degli impianti esistenti con la realizzazione di un nuovo campo da rugby in erba naturale da 120×74 mt completo di impianto di diffusione audio, impianto di irrigazione e drenaggio, nuovi spogliatoi e una tribuna coperta per 821 spettatori comprendente anche un parcheggio a servizio di quest’ultima;
  • Ambito B: rifacimento di un campo da rugby esistente da 120×66 mt, realizzato in erba sintetica completo di impianto irrigazione e drenaggio;
  • Ambito C: rifacimento di un campo da calcio da 40x55mt esistente, in erba sintetica completo di impianto di drenaggio ed irrigazione (oggetto di integrazione in un secondo stralcio).
BIM Cittadella Sport Valsugana
Immagine 1 - Schema di rappresentazione degli ambiti di sviluppo del progetto

L’obiettivo della produzione dei modelli BIM singoli disciplinari e del modello federato di sintesi è stato quello di rappresentare, secondo le specifiche operative richieste dalla stazione appaltante, l’unione dei dati legati alle geometrie degli elementi inseriti e le informazioni/dati in essi contenute/i, necessari per meglio esplicitare le scelte definite nella specifica fase di progetto per ogni singola disciplina.

Proposte e soluzioni apportate dal gruppo di BIM management

L’impostazione e l’organizzazione della modellazione multidisciplinare ha previsto un grande impegno a livello di coordinamento di tutti i gruppi di gestione BIM di TFE, 3ndy Studio e Studio Cardin che hanno elaborato i quattro modelli informativi disciplinari di Architettura, Strutture, Impianti meccanici e Impianti elettrici e speciali, in relazione ai tre differenti software di BIM authoring utilizzati dai rispettivi gruppi di lavoro.

cittadella dello sport valsugana vista 3 edile
Immagine 2 – Vista tridimensionale delle aree progettate

Il tema dell’interoperabilità è il fulcro della metodologia BIM ed è stato è necessario adottare un “linguaggio comune” tra i vari gruppi di lavoro, che si è tradotto nella definizione di un sistema che consentisse l’interscambio dei dati in modo sicuro, senza errori o perdita di informazioni da un passaggio all’altro.

 

Questo è stato possibile grazie ad una cooperazione e un costante dialogo tra i referenti BIM coinvolti e le squadre di BIM coordinator, per il settaggio delle esportazioni dei file IFC utilizzati per l’interscambio dei modelli singoli disciplinari. Le connessioni e i reciproci scambi professionali hanno contribuito alla crescita e al miglioramento interno della nostra organizzazione e dei relativi processi aziendali adottati e/o in fase di definizione.

cittadella dello sport valsugana vista 1 edile
Immagine 3 – Vista tridimensionale della tribuna

L’interoperabilità tra i software di BIM authoring utilizzati

Per quanto riguarda l’interoperabilità tra diversi software di BIM authoring utilizzati quali Archicad per il progetto architettonico, Tekla per il progetto strutturale e Autodesk Revit per le discipline impiantistiche, è stato sviluppato uno studio approfondito sul formato IFC e sulla relativa lettura dei parametri all’interno dei singoli modelli disciplinari, settati secondo una logica condivisa e definita all’interno del Piano di gestione informativa, redatto a più mani.

 

L’IFC (Industry Foundation Class) è un formato aperto non proprietario che ha lo scopo di descrivere i dati dell’edilizia e dell’industria delle costruzioni. Si tratta di un formato di file basato su oggetti con un modello di dati sviluppato da buildingSMART (International Alliance for Interoperability, IAI) per facilitare l’interoperabilità tra tutte le diverse discipline senza la perdita di informazioni.

 

La specifica del modello dati IFC è aperta e disponibile, ed è stata riconosciuta e registrata come norma internazionale ISO 16739:2013.

cittadella dello sport valsugana vista 1 impianti
Immagine 4 – Vista tridimensionale degli impianti progettati per la tribuna

Coordinamento, analisi e risoluzione delle interferenze e incoerenze informative interdisciplinari

Un altro aspetto di fondamentale importanza in tutto lo sviluppo del flusso di lavoro è stato il coordinamento e l’analisi e risoluzione delle interferenze e incoerenze informative interdisciplinari, effettuato dal BIM manager di commessa con il software Solibri.

 

Le interferenze geometriche sono costituite dalla compenetrazione geometrica tra elementi appartenenti alla stessa disciplina (LC1) e/o a discipline diverse (LC2).

 

Le incoerenze informative sono costituite, invece, dalla non conformità di modellazione o dell’inserimento di informazioni rispetto alle prescrizioni normative e dalle difformità tra modello ed elaborati non estratti direttamente da modello informativo.

Clash detection, Model e Code Checking

Ogni attività di Clash detection, Model e Code Checking, inizialmente, prevede:

 

  • l’individuazione della metodologia di controllo da eseguire,
  • l’assegnazione delle priorità e
  • l’individuazione delle tolleranze.

 

In base a queste attività vengono definite le matrici delle interferenze e delle incoerenze descritte nel Piano di gestione informativa, per poter filtrare le problematiche per destinatario e per livello di priorità.

 

A partire dalla matrice, si definiscono i rulesets e si avvia il processo di verifica, alla fine del quale viene generato un report con l’individuazione delle criticità presenti nei modelli e che devono essere risolte.

 

Le issues vengono, quindi, assegnate al team di lavoro, che si occupa di intervenire sul proprio modello disciplinare per risolverle. A loro volta i modelli vengono quindi aggiornati, in modo da poterne permettere la successiva ulteriore verifica delle integrazioni e la validazione definitiva degli stessi.

Il processo di verifica

Il processo di verifica delle incoerenze supporta il coordinamento su ambiti legati alla normativa ma non sostituisce le normali verifiche di progetto, di responsabilità dei team dei progettisti, che hanno l’onere di supervisionare tutta l’attività di produzione del contenuto dei modelli informativi realizzati.

Schema Clash Detection
Immagine 5 - Esempio di un report di Clash Detection

Questa attività di verifica e coordinamento viene, generalmente, eseguita periodicamente e risulta molto utile per la definizione finale del progetto e della consegna dei modelli informativi che, di fatto, possono essere continuamente implementati da enti terzi in fasi successive, per sviluppare con il modello BIM la fase di gestione e manutenzione del manufatto costruito fino alla sua completa dismissione.

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Immagine 6 – Immagine tridimensionale della tribuna e del campo da rugby
cittadella dello sport valsugana vista 1 impianti
Immagine 7– Immagine tridimensionale degli impianti della tribuna e del campo da rugby

L'obiettivo della metodologia BIM

L’obiettivo e la prerogativa della metodologia BIM prevedono un clima di collaborazione tra tutti i gruppi di progettazione, soprattutto perché l’interezza del progetto e la conseguente realizzazione dei manufatti vengono visti non come fasi statiche indipendenti, ma come parti di un unico processo che dura per tutta la vita dell’opera stessa.

Questo permette un’interazione più proficua tra i diversi soggetti che fanno parte di questo unico grande flusso di lavoro e sviluppo, che porta a risultati soddisfacenti sia per il prodotto stesso che viene realizzato e consegnato al committente, ma anche per lo scambio tecnico tra i vari professionisti che contribuiscono operativamente in tutte le fasi di vita dell’asset.

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