gli Obiettivi Comunitari
La Direttiva Comunitaria 91/271/CEE (recepita con il D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., Codice dell’Ambiente) impone agli stati membri di dotarsi di sistemi di raccolta delle acque reflue urbane e garantire opportuni trattamenti per rimuovere le sostanze inquinanti (agglomerati con carico generato maggiore di 2.000 abitanti equivalenti).
L’Italia ha già in parte provveduto ad adempiere all’obbligo comunitario, ma restano delle situazioni in cui non si è ancora riusciti ad intervenire in maniera tempestiva e risolutiva.
A causa di questo il nostro Paese è stato multato dall’Ue con una maxi multa forfettaria di 25 milioni di euro (somma richiesta “al fine di prevenire il futuro ripetersi di analoghe infrazioni al diritto dell’Unione”), in aggiunta ad ulteriori 30 milioni di euro ogni sei mesi, finché non si adeguerà alla normativa comunitaria sulle acque reflue.
A stabilirlo è stata la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Ue), che ha accolto la richiesta della Commissione Europea.
I giudici avevano già constatato una prima volta l’inadempimento dell’Italia in una sentenza del 2012 per una procedura di infrazione cominciata nel 2004. Allora avevano stabilito che l’Italia, non avendo garantito che 109 agglomerati situati nel territorio italiano fossero provvisti, a seconda dei casi, di reti fognarie per la raccolta delle acque reflue urbane e/o di sistemi di trattamento delle acque reflue urbane conformi alle norme, è venuta meno agli obblighi previsti dalla Direttiva.
Dato che alla scadenza del termine (11 febbraio 2016), l’Italia non aveva ancora preso le misure necessarie per adeguarsi alla sentenza del 2012, l’8 dicembre 2016 la Commissione Europea ha fatto un secondo ricorso alla Corte, chiedendo di multare Roma con una multa forfettaria ed un’ ulteriore penalità giornaliera.
Nel frattempo, il ministro dell’Ambiente, esercitando i poteri sostituivi previsti dallo “Sblocca Italia”, tra aprile 2015 e luglio 2016 ha nominato sei commissari straordinari per 94 interventi. Ma non è bastato. Così nell’aprile 2017 è stato nominato un commissario unico e nel luglio successivo sono stati presentati i cronoprogrammi che prevedevano l’adeguamento degli agglomerati entro il 2023.
Qualcosa, dunque, si è mosso e gli interventi attuati hanno permesso di ridurre il numero di agglomerati fuori norma passando da 109 a 74, sparsi in 18 regioni d’Italia. Ancora troppo poco per evitare la multa.
Le situazioni più critiche si registrano in gran parte in Sicilia, seguita da Calabria e Campania. La regione più virtuosa, invece, risulta essere il Molise che, tuttavia, scarica le sue acque reflue in Puglia e Abruzzo.
Una multa purtroppo “attesa”, secondo diversi studi degli scorsi anni, che davano per “improbabile” l’adeguamento.
La condanna dell’Ue trova conferma nei dati rilevati da Legambiente. In base alla campagna di analisi e monitoraggio Goletta Verde 2017, su 260 punti campionati lungo tutta la costa italiana, ben il 40% hanno presentato cariche batteriche al di sopra dei limiti di legge, proprio a causa degli scarichi fognari non depurati.
Sempre Legambiente, con il rapporto Mare Nonstrum 2017, ha segnalato che depuratori inesistenti o mal funzionanti, scarichi fognari abusivi, sversamenti illegali di liquami e rifiuti, rappresentano il 31,7% delle infrazioni contestate a seguito dei controlli delle forze dell’ordine.
Occorre quindi uno sforzo comune delle Pubbliche Amministrazioni, degli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali) e degli Enti coinvolti al fine di risolvere al più presto la situazione; uno sforzo che deve necessariamente coinvolgere i professionisti del settore, ma non solo.
La realizzazione di un sistema fognario organico e strutturato per la raccolta ed il trattamento dei reflui passa anche attraverso la consapevolezza e la comune presa di coscienza dell’importanza di questo obiettivo, assolutamente raggiungibile, nella vita di tutti i giorni, un passaggio obbligato per un’ambiente sano ed un futuro migliore.
Stefano Biolcati
Project Manager UTframe
Fonti:
http://europa.today.it/
https://www.avvenire.it/
https://www.ilfattoquotidiano.it/
http://www.repubblica.it/
https://tg24.sky.it/
http://www.adnkronos.com/