L’intero iter progettuale nel mondo delle costruzioni ha come contorno un complesso sistema di normative che regolano e salvaguardano sia la qualità che la sicurezza del costruito.
Sono innumerevoli le normative da seguire durante la progettazione: dalla sicurezza, all’igiene, senza dimenticare le norme di costruzione dell’opera stessa. Normalmente in queste tipologie di progettazioni confluiscono diverse discipline che costruiscono un sistema adatto a rispettare le normative nel suo insieme. Si pensi, ad esempio, alla conformazione di un soffitto e al disegno delle travi che vanno a definire una modalità di posizionamento di rilevatori legati alle normative antincendio.
A queste norme si sommano anche limiti contrattuali che possono essere costi, requisiti funzionali oppure metodologie di modellazione e patrimonio informativo che i modelli BIM devono contenere. La disponibilità e l’affidabilità di queste informazioni sono funzionali al loro utilizzo come ad esempio in piattaforme di gestione immobiliare durante il ciclo di vita del costruito.
Un progetto non verificato può comportare elevati costi dovuti a ritardi, mancanze di autorizzazioni ed una inefficace gestione del patrimonio immobiliare.
In questo contesto ci si pone due principali domande:
- Come possiamo essere certi della validità e maturità di un dato all’interno del modello BIM rispetto agli usi a cui deve rispondere?
- Che metodi possiamo utilizzare per verificare la validità di un progetto rispetto alle normative e limiti contrattuali?
Il Rule-Based Model Checking
Con la metodologia BIM che regola tutta l’esecuzione del patrimonio informativo, si ha la possibilità di avere sotto controllo l’esecuzione del progetto garantendo il rispetto della normativa vigente. Il processo si basa su operazioni di Code Checking ossia la verifica dei modelli BIM completi degli attributi alfanumerici e la loro rispondenza a specifiche normative tramite strumenti di Rule-Based Model Checking (strumenti elettronici di verifica basati su regole di controllo).
Questi strumenti analizzano il modello BIM partendo da una serie di impostazioni di regole di controllo in un processo composto da 3 stadi fondamentali:
1. Interpretazione del testo normativo da parte dell’operatore e trasposizione in regole parametriche fissando, in maniera più obbiettiva possibile, i requisiti della norma in una regola o algoritmo all’interno dello strumento. Questa operazione si basa sulla metodologia RASE (Camillo Ciribini, Angelo Luigi, “information modelling management e digitalizzazione dell’ambiente costruito”, Grafill 2016), che aiuta a parametrizzare e rendere verificabile la normativa in maniera elettronica:
- Requisiti: i requisiti che devono essere soddisfatti (ad esempio quelli legati alle dimensioni minime)
- Applicabilità: Campo di applicazione (ad esempio gli uffici nella normativa antincendio)
- Selezione: Casi possibili contenuti nella normativa (ad esempio gli uffici suddivisi in base al numero di occupanti nelle normative antincendio)
- Esclusioni: Casi di deroga (ad esempio gli uffici sotto un certo numero di occupanti nelle normative antincendio)
2. Applicazione della regola di controllo attraverso l’utilizzo dello strumento. In questa fase è fondamentale l’interpretazione dei risultati dell’analisi da parte di un operatore ad integrazione dello strumento.
3. Comunicazione dei risultati al team di lavoro tramite rapporti elettronici creati dallo strumento dopo una corretta interpretazione dei risultati. In questo punto del processo si assegnano a determinati componenti del team di lavoro le operazioni da eseguire per correggere gli eventuali errori.